Il successo del brand e delle piattaforme aeree autocarrate e cingolate Multitel Pagliero, raccontato attraverso la più autorevole stampa specializzata europea.

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LA SUPPLY CHAIN MULTITEL PAGLIERO È UN INGRANAGGIO (QUASI) PERFETTO

Fabio Pagliero, amministratore delegato Multitel Pagliero spiega come è stata organizzata negli anni la supply chain dell’azienda.

COS’E’ LA SUPPLY CHAIN: UNA SINTESI
Per supply chain, in italiano catena di approvvigionamento, s’intende il processo che porta sul mercato un prodotto o servizio; dal flusso di materie prime per la produzione fino alla logistica distributiva che provvede a far arrivare il bene acquistato al cliente. L’espressione supply chain management (SMC), invece, si riferisce alle attività di coordinamento che servono a ottimizzare i singoli anelli della catena di rifornimento. Sicuramente più complessa rispetto alle filiere di qualche anno fa, la supply chain si articola in tre grandi fasi principali scomponibili a loro volta in processi minori:

  • approvvigionamento: si riferisce al come, dove e quando richiedere le materie prime necessarie per realizzare la produzione;
  • produzione: l’attività di fabbricazione vera e propria in cui si utilizzano le materie prime;
  • distribuzione: comprende tutte le operazioni che portano alla consegna di un determinato bene al cliente, tramite l’organizzazione della logistica e dei suoi attori.

Le catene di approvvigionamento diventano ogni giorno più complesse in termini di velocità, flessibilità, precisione ed efficienza richieste. E le nuove tecnologie digitali con una sofisticata gestione dei dati giocano un ruolo fondamentale nella pianificazione. Questa deve prevedere la domanda di un prodotto e quindi coordinare gli anelli della catena di fornitura per consegnarlo. Oltre alla previsione e pianificazione della domanda, essa include la pianificazione della fornitura, la pianificazione della produzione,delle vendite e delle attività operative.

2012 ANNO DELLA SVOLTA IN MULTITEL PAGLIERO
Come ci ha spiegato Fabio Pagliero, “il processo di organizzazione della supply chain in Multitel Pagliero, ha inizio nel 2012 con il trasferimento in azienda delle lavorazioni storicamente delegate a terzi. In realtà, per modelli di piattaforme autocarrate da 30 metri in su – numericamente inferiori – alcune attività, in particolare la carpenteria e l’idraulica, venivano già svolte internamente. Multitel Pagliero, che a quel tempo impiegava solo 200 persone, aveva un approccio al lavoro artigianale e all’esterno era difficile trovare fornitori in grado di realizzare uno o due pezzi, grandi e tecnicamente delicati, per volta. Pezzi comunque disegnati da noi”.

L’aumento costante della domanda, con numeri più elevati per quanto riguarda i prodotti di serie, è stata la spinta alla riorganizzazione interna. “Ciò ha richiesto investimenti in macchine e capannoni, e dato che elementi quali lamiere, guarnizioni e valvole erano realizzati su nostro disegno, ha reso più semplice l’operazione. Più difficile è stato trovare il personale qualificato per utilizzare i robot, i centri lavoro automatici o di verniciatura. Il prodotto era nostro, servivano le persone. E questo ha portato il personale da 200 a 550 addetti”. L’organizzazione della supply chain ha quindi assecondato, seguito e stimolato la crescita dell’azienda.

Cronologicamente il processo di organizzazione interna delle lavorazioni ha comportato:
2013 – alluminio (bracci, cestelli, controtelai)
2014 – acquisto dei magazzini automatici verticali
2014/2015 – impianto di verniciatura che al 50% era esterno
2016/2018 – i cilindri con un grande investimento e personale specializzato nel gestire la programmazione
2017/2018 – impianti elettrici
2020 – carpenteria in ferro

Nel 2021, se l’attività di disegno e progettazione delle macchine era al 100% gestito internamente, quello della produzione ha raggiunto il 95%. Il restante 5% riguarda i camion, la componentistica (valvole, batterie, microchip), affidata a produttori di strettissima fiducia e la materia prima (alluminio e ferro). Attività della quale è responsabile l’ufficio acquisti.

“La catena – sottolinea Fabio Pagliero – va avanti reparto per reparto in autonomia. Sebbene quotidianamente mi confronti con tutti i responsabili, non servono riunioni, in quanto la supply chain è rodata e la catena decisionale è corta. Ciò permette di fare meno magazzino, produrre in base agli ordini e una maggiore qualità nel controllo del lavoro. A differenza di un fornitore esterno, abbiamo piena coscienza che sulle piattaforme autocarrate ci salgono delle persone. E non possiamo permetterci di fare un errore”. L’indipendenza produttiva ha imposto l’acquisto dei macchinari adatti a produrre i pezzi progettati dall’ufficio tecnico, cosa impossibile da chiedere a un terzista che non lavora in esclusiva e non ha nemmeno la struttura adatta per soddisfare la domanda. “Da parte nostra – evidenzia Fabio Pagliero – sapendo che ogni settimana produciamo X macchine, tutto è pianificato. In caso di necessità non sarebbe perciò difficile aggiungere un altro stabilimento, rimodulare la catena di approvvigionamento e la produzione”.

Dal 2021 al 2023 organizzazione, struttura e flessibilità hanno permesso di affrontare senza problemi l’impennata della domanda, che nel 2023 ha visto il picco di 2250 unità prodotte. Ovvero quasi 50 macchine a settimana. È evidente che il personale per gestire questo tipo di produzione, deve essere molto specializzato e non essendo facile da reperire, necessita di una formazione fin dal suo ingresso in stabilimento. Chi ha esperienza, oltre a sviluppare il patrimonio di conoscenze tecniche, le condivide con le nuove risorse, così da creare un “linguaggio comune”. Indispensabile per otto unità autonome a elevata tecnologia, con macchinari operativi 16 ore al giorno, ciascuna dedicata a un’attività: saldatura alluminio, saldatura ferro, torneria, verniciatura, lavorazione dei quadri elettrici. Aziende singolarmente in grado di generare business, che lavorano senza contaminazioni e dalle quali escono gli elementi destinati all’unità di assemblaggio delle piattaforme autocarrate. L’informatica con Industria 4.0 ha dato un contributo decisivo alla gestione dei dati e il continuo monitoraggio della catena produttiva, permettendo di coordinare i tempi e di rispettare le consegne.

Si può fare di più e meglio?
Ogni attività – conclude Fabio Pagliero – è migliorabile e allo stato attuale la supply chain Multitel Pagliero è quasi perfetta. Se dovessimo portare un’ulteriore lavorazione all’interno direi l’elettronica, ossia le schede, che rappresentano il progetto più ambizioso da realizzare”.

LA SUPPLY CHAIN MULTITEL PAGLIERO È UN INGRANAGGIO (QUASI) PERFETTO

Fabio Pagliero, amministratore delegato Multitel Pagliero spiega come è stata organizzata negli anni la supply chain dell’azienda.

COS’E’ LA SUPPLY CHAIN: UNA SINTESI
Per supply chain, in italiano catena di approvvigionamento, s’intende il processo che porta sul mercato un prodotto o servizio; dal flusso di materie prime per la produzione fino alla logistica distributiva che provvede a far arrivare il bene acquistato al cliente. L’espressione supply chain management (SMC), invece, si riferisce alle attività di coordinamento che servono a ottimizzare i singoli anelli della catena di rifornimento. Sicuramente più complessa rispetto alle filiere di qualche anno fa, la supply chain si articola in tre grandi fasi principali scomponibili a loro volta in processi minori:

  • approvvigionamento: si riferisce al come, dove e quando richiedere le materie prime necessarie per realizzare la produzione;
  • produzione: l’attività di fabbricazione vera e propria in cui si utilizzano le materie prime;
  • distribuzione: comprende tutte le operazioni che portano alla consegna di un determinato bene al cliente, tramite l’organizzazione della logistica e dei suoi attori.

Le catene di approvvigionamento diventano ogni giorno più complesse in termini di velocità, flessibilità, precisione ed efficienza richieste. E le nuove tecnologie digitali con una sofisticata gestione dei dati giocano un ruolo fondamentale nella pianificazione. Questa deve prevedere la domanda di un prodotto e quindi coordinare gli anelli della catena di fornitura per consegnarlo. Oltre alla previsione e pianificazione della domanda, essa include la pianificazione della fornitura, la pianificazione della produzione,delle vendite e delle attività operative.

2012 ANNO DELLA SVOLTA IN MULTITEL PAGLIERO
Come ci ha spiegato Fabio Pagliero, “il processo di organizzazione della supply chain in Multitel Pagliero, ha inizio nel 2012 con il trasferimento in azienda delle lavorazioni storicamente delegate a terzi. In realtà, per modelli di piattaforme autocarrate da 30 metri in su – numericamente inferiori – alcune attività, in particolare la carpenteria e l’idraulica, venivano già svolte internamente. Multitel Pagliero, che a quel tempo impiegava solo 200 persone, aveva un approccio al lavoro artigianale e all’esterno era difficile trovare fornitori in grado di realizzare uno o due pezzi, grandi e tecnicamente delicati, per volta. Pezzi comunque disegnati da noi”.

L’aumento costante della domanda, con numeri più elevati per quanto riguarda i prodotti di serie, è stata la spinta alla riorganizzazione interna. “Ciò ha richiesto investimenti in macchine e capannoni, e dato che elementi quali lamiere, guarnizioni e valvole erano realizzati su nostro disegno, ha reso più semplice l’operazione. Più difficile è stato trovare il personale qualificato per utilizzare i robot, i centri lavoro automatici o di verniciatura. Il prodotto era nostro, servivano le persone. E questo ha portato il personale da 200 a 550 addetti”. L’organizzazione della supply chain ha quindi assecondato, seguito e stimolato la crescita dell’azienda.

Cronologicamente il processo di organizzazione interna delle lavorazioni ha comportato:
2013 – alluminio (bracci, cestelli, controtelai)
2014 – acquisto dei magazzini automatici verticali
2014/2015 – impianto di verniciatura che al 50% era esterno
2016/2018 – i cilindri con un grande investimento e personale specializzato nel gestire la programmazione
2017/2018 – impianti elettrici
2020 – carpenteria in ferro

Nel 2021, se l’attività di disegno e progettazione delle macchine era al 100% gestito internamente, quello della produzione ha raggiunto il 95%. Il restante 5% riguarda i camion, la componentistica (valvole, batterie, microchip), affidata a produttori di strettissima fiducia e la materia prima (alluminio e ferro). Attività della quale è responsabile l’ufficio acquisti.

“La catena – sottolinea Fabio Pagliero – va avanti reparto per reparto in autonomia. Sebbene quotidianamente mi confronti con tutti i responsabili, non servono riunioni, in quanto la supply chain è rodata e la catena decisionale è corta. Ciò permette di fare meno magazzino, produrre in base agli ordini e una maggiore qualità nel controllo del lavoro. A differenza di un fornitore esterno, abbiamo piena coscienza che sulle piattaforme autocarrate ci salgono delle persone. E non possiamo permetterci di fare un errore”. L’indipendenza produttiva ha imposto l’acquisto dei macchinari adatti a produrre i pezzi progettati dall’ufficio tecnico, cosa impossibile da chiedere a un terzista che non lavora in esclusiva e non ha nemmeno la struttura adatta per soddisfare la domanda. “Da parte nostra – evidenzia Fabio Pagliero – sapendo che ogni settimana produciamo X macchine, tutto è pianificato. In caso di necessità non sarebbe perciò difficile aggiungere un altro stabilimento, rimodulare la catena di approvvigionamento e la produzione”.

Dal 2021 al 2023 organizzazione, struttura e flessibilità hanno permesso di affrontare senza problemi l’impennata della domanda, che nel 2023 ha visto il picco di 2250 unità prodotte. Ovvero quasi 50 macchine a settimana. È evidente che il personale per gestire questo tipo di produzione, deve essere molto specializzato e non essendo facile da reperire, necessita di una formazione fin dal suo ingresso in stabilimento. Chi ha esperienza, oltre a sviluppare il patrimonio di conoscenze tecniche, le condivide con le nuove risorse, così da creare un “linguaggio comune”. Indispensabile per otto unità autonome a elevata tecnologia, con macchinari operativi 16 ore al giorno, ciascuna dedicata a un’attività: saldatura alluminio, saldatura ferro, torneria, verniciatura, lavorazione dei quadri elettrici. Aziende singolarmente in grado di generare business, che lavorano senza contaminazioni e dalle quali escono gli elementi destinati all’unità di assemblaggio delle piattaforme autocarrate. L’informatica con Industria 4.0 ha dato un contributo decisivo alla gestione dei dati e il continuo monitoraggio della catena produttiva, permettendo di coordinare i tempi e di rispettare le consegne.

Si può fare di più e meglio?
Ogni attività – conclude Fabio Pagliero – è migliorabile e allo stato attuale la supply chain Multitel Pagliero è quasi perfetta. Se dovessimo portare un’ulteriore lavorazione all’interno direi l’elettronica, ossia le schede, che rappresentano il progetto più ambizioso da realizzare”.

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