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Il successo del brand e delle piattaforme aeree autocarrate e cingolate Multitel Pagliero, raccontato attraverso la più autorevole stampa specializzata europea.

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Produttività e innovazione: l’impatto delle tecnologie di processo in Multitel Pagliero

Andrea Scaglione, Laurea in ingegneria meccanica con indirizzo automazione e biomedica. 19 anni di esperienza nel settore, da tre Responsabile delle tecnologie di processo, spiega quanto siano strategiche nella crescita produttiva di Multitel Pagliero.

Cosa sono le “tecnologie di processo” e qual è il loro obiettivo?

Le tecnologie di processo sono l’insieme di macchinari, attrezzature ed impianti necessari alla produzione. L’obiettivo della mia funzione è quello di seguire tutti i reparti cercando di fornire loro le soluzioni tecniche più idonee all’attività che devono svolgere; supportarli nella fase di installazione ed avvio; coordinarne la manutenzione e il mantenimento in buone condizioni di funzionamento fino alla dismissione e sostituzione.

Cosa significa esserne il responsabile?

Essere il responsabile delle tecnologie di processo presuppone una visione il più possibile globale di tutti i reparti, servizi e processi produttivi, in modo da coglierne le potenzialità, le necessità, le priorità, le criticità e i rischi. Significa ascoltare le persone, confrontarsi con loro per creare opportunità di miglioramento. Significa essere presente in tutti i reparti e guardare le dinamiche della produzione, mantenendo a tutti i livelli rapporti di collaborazione e fiducia. Significa costruire una rete di conoscenze esterne all’azienda attraverso le quali riuscire ad essere sempre aggiornato sulle tecnologie di nostro interesse.

Da quante persone è composto il gruppo di lavoro?

Tre persone interne oltre a me e da alcune ditte esterne con le quali abbiamo un rapporto di lavoro continuativo.

Gli interni sono:

  • Simone che mi aiuta principalmente sulle attività di carattere burocratico, gestione documentazione e scadenze.
  • Michele manutentore elettrico con esperienza da trasfertista installatore di impianti automatici.
  • Davide manutentore meccanico con esperienza su tornitura e macchine utensili.

In quanti ambiti e fino a che livello di profondità intervenite?

Interveniamo su tutti gli ambiti relativi ai capannoni (edilizia, impianti generali, impianti di sollevamento e sistemi di movimentazione), su tutti i macchinari e le attrezzature usate in officina (elettroutensili, centraline, banchi) e in generale su tutto quanto gravita attorno alla produzione. Il livello di intervento deve essere tale da arrivare alla risoluzione delle problematiche segnalate e nei casi in cui non siamo noi a poter portare a termine l’attività, contattiamo e supportiamo collaboratori esterni e tecnici dei service dei macchinari/impianti. Personalmente mi occupo principalmente della gestione ed organizzazione, facendo in modo di coordinare il reperimento dei materiali con la disponibilità dei tecnici. Ammetto che però mi piace anche intervenire di persona ed essere parte attiva un po’ su tutto e per questo mi sporco volentieri le mani.

Che caratteristiche personali e professionali deve avere il responsabile delle tecnologie di processo?

Chi opera in questo campo si relaziona con tutti i livelli professionali in azienda (proprietà, direzione, produzione) e verso l’esterno con i tecnici dei service e i commerciali delle aziende fornitrici di macchinari e servizi. È essenziale avere una buona base tecnica in tutti gli ambiti, in particolare meccanica, elettrotecnica e idraulica, sia a livello pratico che teorico. Ma fondamentale è l’esperienza che si matura di giorno in giorno e questa non te la insegna nessuno. Altra caratteristica è quella di saper e voler prendere decisioni, perché nella risoluzione dei problemi e nello sviluppo dei progetti, raramente ci sono manuali e procedure: valuti la situazione, ascolti i pareri delle persone coinvolte e decidi come procedere. Ultimo aspetto importante è quello di essere una figura trainante.

Con quali altri manager e responsabili interagisci e ti relazioni.

Interagisco e mi relaziono con tutti i responsabili dei servizi e della produzione. Ho quotidianamente a che fare con il Direttore di produzione per le numerose “interferenze reciproche” e con il Responsabile della sicurezza per tutto quello che concerne la riduzione dei rischi. Lavoro anche a stretto contatto con il responsabile dell’IT perché l’informatica e l’interconnessione sono fattori imprescindibili. Mi relaziono regolarmente anche con la proprietà, gli acquisti e l’amministrazione per le spese e gli investimenti, il marketing per valorizzare le scelte più innovative.

Come viene affrontato il lavoro in Multitel Pagliero, che ha un elevato numero di stabilimenti ognuno dei quali “specializzato”?

Ogni unità produttiva è un mondo a sé, ne varchi i cancelli e sai che troverai riferimenti e dinamiche differenti, macchinari e tecnologie specifiche. Però l’approccio è lo stesso in tutti gli stabilimenti perché in fondo l’obiettivo è comune.

La suddivisione rende più semplice o difficile il compito?

La suddivisione delle lavorazioni è naturale per la complessità ed eterogeneità del processo di realizzazione, montaggio e finitura delle nostre piattaforme. Ogni capannone ha macchinari ed impianti specifici, ma anche personale formato e con esperienza per l’utilizzo e gestione degli stessi.

La complicazione è invece dovuta al fatto che ogni unità produttiva è separata dalle altre e questo implica che gli spazi di ogni ambito siano vincolati e che tutti gli impianti generali debbano essere ripetuti per ogni unità.

La tecnologia di processo in questo caso deve equilibrare gli obiettivi generali di produzione con quelli delle singole unità?

Ogni unità produttiva contiene uno o più reparti. Indipendentemente dalla loro collocazione i reparti devono avere a disposizione impianti, macchine ed attrezzature dimensionati per la propria attività, meglio se con un po’ di margine in termini di capacità. Il bilanciamento delle risorse in funzione del mix produttivo viene poi definito dalla Direzione di produzione.

Quanto e come l’innovazione tecnologica incide nei processi?

L’innovazione tecnologica è un fattore fondamentale per la crescita aziendale. L’innovazione deve mettere l’azienda nelle condizioni di poter produrre di più, con tempi e costi minori e con migliore qualità. Investire nelle tecnologie innovative giuste è fondamentale per rimanere sul mercato e possibilmente acquisire quote. Da sempre Multitel Pagliero è nota per il livello tecnologico della produzione e del sistema produttivo e su quest’ultimo si concentra il mio impegno e contributo affinché questa situazione venga mantenuta.

Puoi fare due esempi introdotti nell’ultimo anno?

Porto due esempi di innovazione tecnologica riferite al processo di realizzazione delle macchine di grandi dimensioni, che sono una fascia di prodotti sui quali abbiamo deciso di puntare.

Un primo esempio è l’introduzione del nuovo impianto di taglio laser con banco di grandi dimensioni e testa di taglio orientabile. Questo importante investimento ha permesso di raggruppare in un’unica macchina una serie di lavorazioni precedentemente effettuate in modo meno performante, meno preciso e più costoso. Dettaglio meglio: in precedenza, per la realizzazione delle strisce di lamiera con le quali si realizzano i bracci delle macchine grandi era necessario rifilare le lamiere in più fasi con l’utilizzo di una cesoia, successivamente caricare questi semi lavorati su banco di taglio plasma per realizzazione di alcune aperture e taglio di profili specifici, infine rifinire manualmente i profili tagliati per eliminare i residui di lavorazione e realizzare eventuali smussi di preparazione alla saldatura. Tempi, movimentazioni, costi. Il nuovo macchinario, oltre a consentire una crescita nelle dimensioni massime dei bracci, effettua tutto in una sola lavorazione, con un livello di finitura e precisione non realizzabile in precedenza e in un tempo nettamente minore.

Il secondo esempio di recente innovazione tecnologica è l’inserimento di una nuova cella robotizzata per la saldatura di telai e blocchi di base. Questo impianto di grandi dimensioni è composto da due postazioni con posizionatori differenziati per la rotazione dei telai e per la rotazione e basculamento dei blocchi base. Un robot antropomorfo si alterna sulle due stazioni ed esegue specifici cicli di saldatura di tutti i giunti. A rendere più performante questa soluzione concorrono anche la ricerca dei giunti di saldatura attraverso sensore ottico e a breve la sperimentazione di un innovativo sistema di programmazione da remoto sulla base del disegno 3D dei sottogruppi da realizzare. In questo caso la miglioria tecnologica permette di automatizzare un processo da sempre a mano su banchi di appoggio o cavalletti, realizzando lunghi tratti di saldature e complesse movimentazioni dei sottogruppi.

La tecnologia di processo interviene sull’operatività del personale. Come vengono comunicati e condivisi i cambiamenti? Come vengono recepiti? Quanto tempo ci vuole perché diventino fluidi/automatici?

Le innovazioni tecnologiche vengono il più possibile condivise con gli operatori e capi reparto in fase di sviluppo e preventivazione. Sono loro che conoscono bene i limiti del processo di partenza e sanno quali sono i target di qualità attesi. L’innovazione tecnologica non è fine a se stessa, ma mira anche a migliorare le condizioni di lavoro e permette agli operatori di crescere professionalmente. Parallelamente ad ogni innovazione è importante identificare la figura che sia adatta a prendersi carico dell’avvio, messa a punto e conduzione. Con un po’ di supporto e adeguata formazione è un processo naturale.

Quanto e come la tecnologia di processo incide sulla sicurezza del personale?

In molti casi l’innovazione tecnologica viene introdotta proprio per porre rimedio a situazioni storicamente soggette a rischi. Più in generale le tecnologie di processo e la manutenzione devono porre l’attenzione su tutte le situazioni critiche che individuano in azienda: anche piccole accortezze, migliorie e a volte la semplice fornitura di attrezzatura specifica per una attività influiscono sul lavorare in sicurezza. Anche il ripristino e verifica delle protezioni a bordo machina rientra tra i nostri compiti. Oltre a questo, la sicurezza del personale viene garantita da una serie di contratti di controllo e verifica sicurezza di tutti i dispositivi e mezzi utilizzati per la movimentazione e il sollevamento, degli impianti elettrici e di riscaldamento, dei percorsi pedonali e vie di esodo.

In questi ultimi tre anni la produttività, come il numero del personale, è cresciuta. Suppongo che il contributo del gruppo di lavoro sia stato decisivo per gestire raggiungere questi risultati.

Sono convinto che il nostro contributo sia stato in questi tre anni molto positivo. Sono certo che assieme ai collaboratori interni ed esterni sono stati fatti passi avanti chiaramente visibili soprattutto nella gestione dei processi produttivi più critici, imparando noi stessi come affrontarli e come tenerne sotto controllo le derive di funzionamento. Molti macchinari sono di acquisizione relativamente recente, ma non era ancora stato implementato un sistema di manutenzione e controllo strutturato. Da subito abbiamo iniziato a far ordine sui ricambi da tenere disponibili, a programmare interventi mirati al ripristino delle principali cause di fermo macchina e attivare contratti di assistenza. Abbiamo rafforzato i processi sui quali eravamo più deboli e facciamo il possibile per tenere sotto controllo le situazioni maggiormente a rischio; lavoriamo per proporre soluzioni che permettano nei prossimi anni di rafforzare ulteriormente i processi critici.

Per i prossimi 12 mesi prevedi dei cambiamenti nei processi?

Per i prossimi 12 mesi prevedo interventi sostanziali sul processo di lavaggio e decapaggio a Manta2, il retrofit dell’impianto semi-automatico di saldatura bracci a Manta7 e l’inserimento di alcuni macchinari strategici in ambito macchine utensili.

Quali sono i prossimi obiettivi da raggiungere?

Gli obiettivi, oltre a quanto detto sopra, sono un rafforzamento del servizio, non necessariamente in termini di aumento del personale, ma come crescita delle competenze, rendendo il più possibile fitta la rete di contatti e collaborazione con i tecnici in grado di supportarci attivamente ed in modo puntuale.

Lo scorso anno sei stato coinvolto nel progetto di restyling dell'immagine Multitel in tutti gli stabilimenti. Una cosa inusuale per te. Come hai vissuto questa esperienza?

L’esperienza di restyling immagine Multitel Pagliero è stata un’occasione utile per vivere lo spirito MiM con i reparti e allo stesso tempo una buona opportunità per far pulizia, dare una rinfrescata e un tocco di colore alle aree comuni di tutti i capannoni. È un processo che sta continuando anche nella realizzazione della nuova mensa e che ha coinvolto anche le filiali esterne.

Responsabile tecnologie di processo

Sono parte della realtà Multitel da quasi tre anni e per la posizione che ricopro collaboro con tutte le funzioni. Nella mia esperienza lavorativa ho avuto modo di vivere realtà piemontesi di successo che pur avendo dimensioni e organizzazione differenti sanno distinguersi per la loro capacità imprenditoriale e produttiva. Ho imparato che al di là del settore specifico, le aziende trainanti del nostro territorio hanno in comune una proprietà/dirigenza con sane ambizioni e tanta voglia di credere nel proprio prodotto, una forte identità di marchio e identificazione dei dipendenti nel brand e promuovono lo spirito di gruppo accanto all’iniziativa personale. Personalmente vedo questi aspetti molto radicati anche nella Multitel. Sappiamo di essere il punto di riferimento del nostro settore e sta a noi fare il possibile perché questa situazione resti tale.

Produttività e innovazione: l’impatto delle tecnologie di processo in Multitel Pagliero

Andrea Scaglione, Laurea in ingegneria meccanica con indirizzo automazione e biomedica. 19 anni di esperienza nel settore, da tre Responsabile delle tecnologie di processo, spiega quanto siano strategiche nella crescita produttiva di Multitel Pagliero.

Cosa sono le “tecnologie di processo” e qual è il loro obiettivo?

Le tecnologie di processo sono l’insieme di macchinari, attrezzature ed impianti necessari alla produzione. L’obiettivo della mia funzione è quello di seguire tutti i reparti cercando di fornire loro le soluzioni tecniche più idonee all’attività che devono svolgere; supportarli nella fase di installazione ed avvio; coordinarne la manutenzione e il mantenimento in buone condizioni di funzionamento fino alla dismissione e sostituzione.

Cosa significa esserne il responsabile?

Essere il responsabile delle tecnologie di processo presuppone una visione il più possibile globale di tutti i reparti, servizi e processi produttivi, in modo da coglierne le potenzialità, le necessità, le priorità, le criticità e i rischi. Significa ascoltare le persone, confrontarsi con loro per creare opportunità di miglioramento. Significa essere presente in tutti i reparti e guardare le dinamiche della produzione, mantenendo a tutti i livelli rapporti di collaborazione e fiducia. Significa costruire una rete di conoscenze esterne all’azienda attraverso le quali riuscire ad essere sempre aggiornato sulle tecnologie di nostro interesse.

Da quante persone è composto il gruppo di lavoro?

Tre persone interne oltre a me e da alcune ditte esterne con le quali abbiamo un rapporto di lavoro continuativo.

Gli interni sono:

  • Simone che mi aiuta principalmente sulle attività di carattere burocratico, gestione documentazione e scadenze.
  • Michele manutentore elettrico con esperienza da trasfertista installatore di impianti automatici.
  • Davide manutentore meccanico con esperienza su tornitura e macchine utensili.

In quanti ambiti e fino a che livello di profondità intervenite?

Interveniamo su tutti gli ambiti relativi ai capannoni (edilizia, impianti generali, impianti di sollevamento e sistemi di movimentazione), su tutti i macchinari e le attrezzature usate in officina (elettroutensili, centraline, banchi) e in generale su tutto quanto gravita attorno alla produzione. Il livello di intervento deve essere tale da arrivare alla risoluzione delle problematiche segnalate e nei casi in cui non siamo noi a poter portare a termine l’attività, contattiamo e supportiamo collaboratori esterni e tecnici dei service dei macchinari/impianti. Personalmente mi occupo principalmente della gestione ed organizzazione, facendo in modo di coordinare il reperimento dei materiali con la disponibilità dei tecnici. Ammetto che però mi piace anche intervenire di persona ed essere parte attiva un po’ su tutto e per questo mi sporco volentieri le mani.

Che caratteristiche personali e professionali deve avere il responsabile delle tecnologie di processo?

Chi opera in questo campo si relaziona con tutti i livelli professionali in azienda (proprietà, direzione, produzione) e verso l’esterno con i tecnici dei service e i commerciali delle aziende fornitrici di macchinari e servizi. È essenziale avere una buona base tecnica in tutti gli ambiti, in particolare meccanica, elettrotecnica e idraulica, sia a livello pratico che teorico. Ma fondamentale è l’esperienza che si matura di giorno in giorno e questa non te la insegna nessuno. Altra caratteristica è quella di saper e voler prendere decisioni, perché nella risoluzione dei problemi e nello sviluppo dei progetti, raramente ci sono manuali e procedure: valuti la situazione, ascolti i pareri delle persone coinvolte e decidi come procedere. Ultimo aspetto importante è quello di essere una figura trainante.

Con quali altri manager e responsabili interagisci e ti relazioni.

Interagisco e mi relaziono con tutti i responsabili dei servizi e della produzione. Ho quotidianamente a che fare con il Direttore di produzione per le numerose “interferenze reciproche” e con il Responsabile della sicurezza per tutto quello che concerne la riduzione dei rischi. Lavoro anche a stretto contatto con il responsabile dell’IT perché l’informatica e l’interconnessione sono fattori imprescindibili. Mi relaziono regolarmente anche con la proprietà, gli acquisti e l’amministrazione per le spese e gli investimenti, il marketing per valorizzare le scelte più innovative.

Come viene affrontato il lavoro in Multitel Pagliero, che ha un elevato numero di stabilimenti ognuno dei quali “specializzato”?

Ogni unità produttiva è un mondo a sé, ne varchi i cancelli e sai che troverai riferimenti e dinamiche differenti, macchinari e tecnologie specifiche. Però l’approccio è lo stesso in tutti gli stabilimenti perché in fondo l’obiettivo è comune.

La suddivisione rende più semplice o difficile il compito?

La suddivisione delle lavorazioni è naturale per la complessità ed eterogeneità del processo di realizzazione, montaggio e finitura delle nostre piattaforme. Ogni capannone ha macchinari ed impianti specifici, ma anche personale formato e con esperienza per l’utilizzo e gestione degli stessi.

La complicazione è invece dovuta al fatto che ogni unità produttiva è separata dalle altre e questo implica che gli spazi di ogni ambito siano vincolati e che tutti gli impianti generali debbano essere ripetuti per ogni unità.

La tecnologia di processo in questo caso deve equilibrare gli obiettivi generali di produzione con quelli delle singole unità?

Ogni unità produttiva contiene uno o più reparti. Indipendentemente dalla loro collocazione i reparti devono avere a disposizione impianti, macchine ed attrezzature dimensionati per la propria attività, meglio se con un po’ di margine in termini di capacità. Il bilanciamento delle risorse in funzione del mix produttivo viene poi definito dalla Direzione di produzione.

Quanto e come l’innovazione tecnologica incide nei processi?

L’innovazione tecnologica è un fattore fondamentale per la crescita aziendale. L’innovazione deve mettere l’azienda nelle condizioni di poter produrre di più, con tempi e costi minori e con migliore qualità. Investire nelle tecnologie innovative giuste è fondamentale per rimanere sul mercato e possibilmente acquisire quote. Da sempre Multitel Pagliero è nota per il livello tecnologico della produzione e del sistema produttivo e su quest’ultimo si concentra il mio impegno e contributo affinché questa situazione venga mantenuta.

Puoi fare due esempi introdotti nell’ultimo anno?

Porto due esempi di innovazione tecnologica riferite al processo di realizzazione delle macchine di grandi dimensioni, che sono una fascia di prodotti sui quali abbiamo deciso di puntare.

Un primo esempio è l’introduzione del nuovo impianto di taglio laser con banco di grandi dimensioni e testa di taglio orientabile. Questo importante investimento ha permesso di raggruppare in un’unica macchina una serie di lavorazioni precedentemente effettuate in modo meno performante, meno preciso e più costoso. Dettaglio meglio: in precedenza, per la realizzazione delle strisce di lamiera con le quali si realizzano i bracci delle macchine grandi era necessario rifilare le lamiere in più fasi con l’utilizzo di una cesoia, successivamente caricare questi semi lavorati su banco di taglio plasma per realizzazione di alcune aperture e taglio di profili specifici, infine rifinire manualmente i profili tagliati per eliminare i residui di lavorazione e realizzare eventuali smussi di preparazione alla saldatura. Tempi, movimentazioni, costi. Il nuovo macchinario, oltre a consentire una crescita nelle dimensioni massime dei bracci, effettua tutto in una sola lavorazione, con un livello di finitura e precisione non realizzabile in precedenza e in un tempo nettamente minore.

Il secondo esempio di recente innovazione tecnologica è l’inserimento di una nuova cella robotizzata per la saldatura di telai e blocchi di base. Questo impianto di grandi dimensioni è composto da due postazioni con posizionatori differenziati per la rotazione dei telai e per la rotazione e basculamento dei blocchi base. Un robot antropomorfo si alterna sulle due stazioni ed esegue specifici cicli di saldatura di tutti i giunti. A rendere più performante questa soluzione concorrono anche la ricerca dei giunti di saldatura attraverso sensore ottico e a breve la sperimentazione di un innovativo sistema di programmazione da remoto sulla base del disegno 3D dei sottogruppi da realizzare. In questo caso la miglioria tecnologica permette di automatizzare un processo da sempre a mano su banchi di appoggio o cavalletti, realizzando lunghi tratti di saldature e complesse movimentazioni dei sottogruppi.

La tecnologia di processo interviene sull’operatività del personale. Come vengono comunicati e condivisi i cambiamenti? Come vengono recepiti? Quanto tempo ci vuole perché diventino fluidi/automatici?

Le innovazioni tecnologiche vengono il più possibile condivise con gli operatori e capi reparto in fase di sviluppo e preventivazione. Sono loro che conoscono bene i limiti del processo di partenza e sanno quali sono i target di qualità attesi. L’innovazione tecnologica non è fine a se stessa, ma mira anche a migliorare le condizioni di lavoro e permette agli operatori di crescere professionalmente. Parallelamente ad ogni innovazione è importante identificare la figura che sia adatta a prendersi carico dell’avvio, messa a punto e conduzione. Con un po’ di supporto e adeguata formazione è un processo naturale.

Quanto e come la tecnologia di processo incide sulla sicurezza del personale?

In molti casi l’innovazione tecnologica viene introdotta proprio per porre rimedio a situazioni storicamente soggette a rischi. Più in generale le tecnologie di processo e la manutenzione devono porre l’attenzione su tutte le situazioni critiche che individuano in azienda: anche piccole accortezze, migliorie e a volte la semplice fornitura di attrezzatura specifica per una attività influiscono sul lavorare in sicurezza. Anche il ripristino e verifica delle protezioni a bordo machina rientra tra i nostri compiti. Oltre a questo, la sicurezza del personale viene garantita da una serie di contratti di controllo e verifica sicurezza di tutti i dispositivi e mezzi utilizzati per la movimentazione e il sollevamento, degli impianti elettrici e di riscaldamento, dei percorsi pedonali e vie di esodo.

In questi ultimi tre anni la produttività, come il numero del personale, è cresciuta. Suppongo che il contributo del gruppo di lavoro sia stato decisivo per gestire raggiungere questi risultati.

Sono convinto che il nostro contributo sia stato in questi tre anni molto positivo. Sono certo che assieme ai collaboratori interni ed esterni sono stati fatti passi avanti chiaramente visibili soprattutto nella gestione dei processi produttivi più critici, imparando noi stessi come affrontarli e come tenerne sotto controllo le derive di funzionamento. Molti macchinari sono di acquisizione relativamente recente, ma non era ancora stato implementato un sistema di manutenzione e controllo strutturato. Da subito abbiamo iniziato a far ordine sui ricambi da tenere disponibili, a programmare interventi mirati al ripristino delle principali cause di fermo macchina e attivare contratti di assistenza. Abbiamo rafforzato i processi sui quali eravamo più deboli e facciamo il possibile per tenere sotto controllo le situazioni maggiormente a rischio; lavoriamo per proporre soluzioni che permettano nei prossimi anni di rafforzare ulteriormente i processi critici.

Per i prossimi 12 mesi prevedi dei cambiamenti nei processi?

Per i prossimi 12 mesi prevedo interventi sostanziali sul processo di lavaggio e decapaggio a Manta2, il retrofit dell’impianto semi-automatico di saldatura bracci a Manta7 e l’inserimento di alcuni macchinari strategici in ambito macchine utensili.

Quali sono i prossimi obiettivi da raggiungere?

Gli obiettivi, oltre a quanto detto sopra, sono un rafforzamento del servizio, non necessariamente in termini di aumento del personale, ma come crescita delle competenze, rendendo il più possibile fitta la rete di contatti e collaborazione con i tecnici in grado di supportarci attivamente ed in modo puntuale.

Lo scorso anno sei stato coinvolto nel progetto di restyling dell'immagine Multitel in tutti gli stabilimenti. Una cosa inusuale per te. Come hai vissuto questa esperienza?

L’esperienza di restyling immagine Multitel Pagliero è stata un’occasione utile per vivere lo spirito MiM con i reparti e allo stesso tempo una buona opportunità per far pulizia, dare una rinfrescata e un tocco di colore alle aree comuni di tutti i capannoni. È un processo che sta continuando anche nella realizzazione della nuova mensa e che ha coinvolto anche le filiali esterne.

Responsabile tecnologie di processo

Sono parte della realtà Multitel da quasi tre anni e per la posizione che ricopro collaboro con tutte le funzioni. Nella mia esperienza lavorativa ho avuto modo di vivere realtà piemontesi di successo che pur avendo dimensioni e organizzazione differenti sanno distinguersi per la loro capacità imprenditoriale e produttiva. Ho imparato che al di là del settore specifico, le aziende trainanti del nostro territorio hanno in comune una proprietà/dirigenza con sane ambizioni e tanta voglia di credere nel proprio prodotto, una forte identità di marchio e identificazione dei dipendenti nel brand e promuovono lo spirito di gruppo accanto all’iniziativa personale. Personalmente vedo questi aspetti molto radicati anche nella Multitel. Sappiamo di essere il punto di riferimento del nostro settore e sta a noi fare il possibile perché questa situazione resti tale.

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